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a cura di Vanna Scolari
Vairocana
in sanscrito वैरोचन, in cinese 毗卢遮那, Pílúzhēnà o 大日如來, Dàrì Rúlái.
La scultura in calcare forse è stata realizzata tra il 550 e il 600 d.C. in Cina, probabilmente nella provincia di Henan durante la dinastia settentrionale Qi 550-577, un periodo d’oro per il Buddhismo cinese che poteva allora contare sull'appoggio imperiale. E’ stata identificata come la figura di Vairocana , il Buddha Cosmico Pílúzhēnà o Pilushena.
Vairocana è uno dei Cinque dhyani Buddha o Cinque Jina. Il suo colore è il bianco; il suo gesto - mudra – è quello dell’insegnamento - dharmacakra mudra – o il “pugno di saggezzza” – bodhyangi mudra; la sua sillaba seme è OM; il suo emblema è la ruota - dharmacakra. Spesso siede su un trono di leone o di drago.
Vairocana rappresenta la saggezza che tutto pervade, la consapevolezza, l’elemento acqua o spazio, il veleno dell’ignoranza, è il grande Illuminatore – Mahavairocana – sorgente della luce e dell’illuminazione.
Nel buddhismo cinese, giapponese e coreano è considerato come la personificazione del concetto buddhista del Vuoto, la Vacuità – Sunyata. E’ il Buddha primordiale nelle scuole cinesi di Tiantai, nella scuola esoterica Hanmi e nel buddhismo Hua Yen o Scuola della Ghirlanda di Fiori.
L’intera superficie della statua è decorata con scene in bassorilievo che rappresentano la vita del Buddha storico e “I Reami dell’Esistenza”, una vera e propria mappa simbolica del mondo buddhista, emanazioni spirituali che provengono direttamente dal Buddha. Un tempo queste scene erano dipinte, come si può notare dalle leggere tracce di colore rimaste.
La statua si trova allo Smithsonian American Art Museum a Washington.
Puoi ammirare i particolari grazie a Google Arts & Culture.
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