Virabhadra, il divino guerriero

 
articolo di Marilia Albanese 

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Introduzione a un articolo di Marilia Albanese e Renzo Freschi, comparso sul sito:
Renzo Freschi - Asian Art

Figura del pantheon hindu meno nota di altre in Occidente, Vīrabhadra occupa un posto notevole nella devozione popolare indiana ed è rappresentato in varie modalità e dimensioni, da colossali statue fino a minuscoli monili d’oro.
Vīrabhadra è una proiezione di Śiva, antichissima divinità che include in sé aspetti feroci e trasgressivi. Quando Satī, l’amata moglie di Śiva, era stata maltrattata dal padre di lei, Dakṣa, che non aveva approvato il matrimonio, il dio gli aveva scagliato contro Vīrabhadra, che lo aveva decapitato.  Gli dei atterriti avevano chiesto a Śiva di riportarlo in vita e il dio l’aveva fatto ponendo sul collo del suocero la testa del capro sacrificale. 
Divino guerriero invincibile e selvaggio, Vīrabhadra è al tempo stesso simbolo del potere di discriminazione che tronca l’attaccamento a convenzioni supine e induce all’azione rigenerativa.

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