Storia antica e moderna del lago d'Aral

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Mausoleo vicino al lago d'Aral

Il cuore pulsante dell’Asia Centrale: la storia antica e moderna del Lago d’Aral tra archeologia, idrografia ed economia  

In diretta con Casa della Cultura

Le più antiche, e semplici, forme di irrigazione artificiale in Asia Centrale sono attestate a partire dal VI millennio a.C. in Iran settentrionale e Turkmenistan meridionale, mentre le prime comunità umane che hanno intrapreso la gestione delle acque dei grandi fiumi centro-asiatici, quali il Murghab e il Tedjen, lo Zeravshan, l’Amudarya e il Syrdarya, sono documentate a partire dal I millennio a.C. Nell’età del Ferro infatti si formarono società statuali, strutturate e gerarchiche, guidate da re e principi il cui potere politico e religioso e il cui carisma sociale erano in grado di mobilitare grandi masse di persone e forza-lavoro per la costruzione di imponenti opere di canalizzazione, bonifica di aree paludose e costruzione di dighe, argini e sbarramenti. Successivamente, l’urbanizzazione e la crescita demografica di epoca medievale furono accompagnati dallo sviluppo dei primi sistemi idrografici complessi necessari per la vita di diverse città e cittadine distribuite lungo la Via della Seta. In questo periodo fecero la loro comparsa anche i più antichi sistemi di sollevamento dell’acqua finalizzati al superamento dei salti di quota nel processo di distribuzione. La storia del Lago d'Aral dalla preistoria fino ai nostri giorni è stata un costante susseguirsi di fasi sistoliche e diastoliche (come se si trattasse di un cuore), ovvero di periodi di piena e di magra, strettamente connessi ad eventi quali cambiamenti climatici, aumento demografico e urbanizzazione, costruzioni di strutture idriche artificiali e sviluppo agricolo. Un grosso e specifico peso hanno avuto in tempi recenti le decisioni politiche. La costruzione del canale Kara Kum, intrapresa nel 1954, necessario per la coltivazione del cotone nella pianura pedemontana a nord del Kopet Dag, è l’ultimo tassello di un lungo e complesso fenomeno storico-ambientale definito il “disastro del Lago d’Aral”. Nel 2007 la superficie del lago era ridotta al 10% della sua dimensione originaria. Nel 2014 la parte sud-orientale del lago era completamente asciutta e un nuovo deserto si era già formato, l’Aralkum ovvero le sabbie dell’Aral.  

 

Gianluca Bonora, nato a Ferrara nel 1971 e laureatosi all'Università di Bologna con una tesi in Paletnologia, ha difeso la tesi di dottorato all'Università di Napoli “L'Orientale” in Turchia, Iran, Asia Centrale. Dopo aver insegnato al Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna, e all'Università Statale di Astana, Pavlodar e Ural'sk (Kazakhstan) nonchè Ashgabat (Turkmenistan), ora insegna Antropologia culturale e Storia dell'Arte Antica all'Università Antonianum di Roma. Dal 2007 è Direttore della Missione Archeologica Italiana in Kazakhstan, per conto del Ministero degli Affari Esteri e dell'ISMEO di Roma. E' autore di più di sessanta pubblicazioni in lingua italiana, inglese e russa.

 

Data: 
Lunedì, 4. Maggio 2020 - 18:00
Sede: 
Casa della Cultura – ore 18 in streaming
Ciclo: 
Oro blu in Asia
Relatori: 
Gianluca Bonora
Area: 
Asia centrale