Il motivo simbolico del tesoro celeste: sue declinazioni parallele nel buddhismo indo-tibetano e nell'antica letteratura mistica ebraica

Stampae-mailPDF

Il tema dei tesori divini, complementare a quello delle porte del cielo, ha ispirato per secoli le visioni cosmiche dei mistici ebrei. Già presente nella Bibbia, questo motivo è spesso indicato nelle liste di segreti cosmologici delle apocalissi apocrife, soprattutto nel Libro di Enoch, comprendendo  i serbatoi delle stelle, della luce, delle nuvole, dei venti. La nozione dei forzieri celesti (detti anche 'camere', e dotati di 'porte' da cui dispensano le proprie qualità nel cosmo) ricorre anche nella mistica giudaica tardoantica e altomedievale, ma in genere con contenuti di natura spirituale, con particolare riferimento al 'tesoro della sapienza'. Analogamente, nel buddhismo tibetano riveste grande importanza il tema dei 'tesori', specie i 'tesori della mente', intesi come serbatoi da cui i mistici e gli artisti attingono visioni, ispirazioni, melodie e modelli d'iconografia sacra.

Data: 
Martedì, 14. Gennaio 2014 - 18:00
Sede: 
Aula Magna Università del Card. Colombo, piazza San Marco 2, Milano
Ciclo: 
Miti e simboli tra Oriente e Occidente
Relatori: 
Cristiana Tretti, studiosa di letteratura mistica ebraica e di buddhismo indo-tibetano
Area: 
Asia generale