Arjunawiwaha-Il matrimonio di Arjuna

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stoffa ricamata del tipo chiamato tabing 130x60 cm. stoffa antica di Sandro Forgiarini

testo di Vanna Scolari e Bruno Gentili

Stoffa ricamata  del tipo chiamato “Tabing” – Bali  - Bellissima nonostante il ricamo centrale sia incompleto. 130x60 cm. 
Collezione Sandro Forgiarini

Tessuti balinesi di uso rituale
Fino agli anni ’50-60 del secolo scorso a Bali esisteva l’uso di decorare le case e i templi domestici con diversi tipi di drappi, appositamente decorati con scene sacre, in occasione di momenti rituali importanti per la famiglia e la comunità del villaggio, quali matrimoni, nascite, cremazioni, feste per il nuovo anno, ecc.
Le decorazioni erano ricamate a mano dalle donne di casa, usando colori molto vivaci, ed evocavano prevalentemente figure ed episodi tratti sia dai poemi del Mahabharata e Ramayana, sia da miti e leggende locali di ascendenza pre-hindu. 
Durante le feste questi drappi venivano appesi alle colonne, alle pareti e alle grondaie dei tetti dei templi domestici, spesso arricchite con decorazioni vegetali.
Le aree di produzione e uso di questi drappi furono il distretto di Jembaran e la città di Negara nella zona Ovest, il distretto di Buleleng nella zona Nord dell’isola.

Le principali tipologie:

  • Tabing: un tessuto rettangolare di cotone bianco, generalmente di 130-140 cm di larghezza e 75-85 cm di altezza, sul quale era raffigurata una scena sacra, spesso composta da una importante figura divina centrale, circondata da altre divinità minori e da due draghi, racchiusa in una cornice floreale o geometrica.
  • Ider-ider: strisce di tessuto di cotone, mediamente di 28-30 cm di altezza e di lunghezza molto variabile, con scene animate da personaggi divini, semidivini e animali/vegetali di vario tipo.
  • Lamak: tele di cotone verticali, di varie dimensioni, quasi sempre decorate con una sola figura di divinità, circondata da immagini floreali.
  • Umbul-Umbul: triangoli di stoffa lunghi oltre i 200-300 cm, da montare su lunghe canne di bambù quasi fossero bandiere/stendardi. La decorazione consisteva principalmente in un grande naga/drago, con la testa in basso (nella parte larga del triangolo) e la coda che saliva verso la punta dello stendardo. 

Questi tessuti furono “scoperti” dagli studiosi di tessuti indonesiani intorno alla fine del XX secolo, per cui la bibliografia e gli studi sono ancora scarsi.

L’immagine ricamata  su questo Tabing si riferisce a un episodio dell’amatissimo Kakawin Arjunawiwaha – il Matrimonio di Arjuna – :
Arjuna è al centro chiamato “Ardjuno” in balinese. Non è come al solito pronto alla battaglia con il suo famoso arco e frecce, ma è in pieno riposo, a destra e a sinistra due ninfe – Sukorado e Kenderan – che gli offrono dei fiori e, ai lati estremi, due enormi e terribili Naga/Drago.
La scena si riferisce a un episodio del poema in cui si racconta che Arjuna si ritira sul monte Meru  per meditare e praticare un ascetismo molto severo. Per metterlo alla prova, gli dei inviano due apsara - ninfe celesti, chiamate Supraba e Tilottima nell’originale giavanese -  con l’incarico di sedurlo e distrarlo dalla sua profonda meditazione.  Ma Arjuna non si lascia tentare e persiste nella sua pratica ascetica. 
Non poteva mancare il naga/drago, il drago serpente che incombe con il suo potere nel bene e nel male  su tutto l’Arcipelago indonesiano, signore della fecondità, della vita universale e della reincarnazione, simbolo della vita del profondo, spirito e signore delle acque del mondo sotterraneo,  signore del regno dei morti. I due Naga di questa scena potrebbero rappresentare  i due grandi serpenti  Vasuki e Ananthaboga che riposano sulla grande tartaruga cosmica che sostiene l’isola di Bali. 

ARJUNAWIWAHA è un antico poema giavanese composto da Mpu Kanwa durante il regno del re Airlangga, tra il 1019 e il 1042 d.C. 
KAKAWIN è la parola usata per designare un antico poema giavanese scritto in “kawi”,il giavanese antico.

Bibliografia: 

  • “Story cloths of Bali” – autore Joseph Fischer – Edizione Ten Speed Press di Berkeley / Toronto – Anno 2004
  • Arjunawiwaha: The Marriage of Arjuna of Mpu Kanwa  - di Stuart Robson (a cura di)- Brill Academic Pub (1 gennaio 2008) in inglese e giavanese

Vedi anche:
https://museum.cornell.edu/collections/asian-pacific/indonesia/tabing-scene-ramayana
http://sydney.edu.au/heurist/balipaintings/18834.html

Sandro Forgiarini, medico legale, costruttore di coltelli custom, collezionista da oltre 20 anni di kris ed altre lame ed accessori indonesiani, collabora con riviste del settore armiero con numerose pubblicazioni sulle lame orientali e tecniche di costruzione e conservazione tra cui: 'La magia dei kris' (Coltelli- CAFF editrice luglio 2005) ; 'Bali blades' (idem - gennaio2008); ' Il kris, arma e simbolo' ( Armi e munizioni - Ed. Olimpia, febbraio 2010); 'L'attualità del kris' (Diana armi - Gea edizioni, gennaio 2013).  Ha pubblicato  un manuale sui kris in italiano dal titolo: 'Il mitico kris - conoscerlo e capirlo' (Jouvence editore, luglio 2016).

Vanna Scolari, membro dell'Accademia  Ambrosiana  Classis Asiatica (area indiana). Già  vice-presidente del  Centro di cultura  Italia-Asia  di  Milano, ha  rivestito dal 1977 al 2001  l’incarico di docente di lingua hindi presso l'Is.I.A.O (Istituto italiano per  l’Africa e  l’Oriente). Dal 2001 al 2009 è stata inoltre docente  di lingua hindi presso l'Università degli  Studi  di  Milano. Collezionista, studiosa ed esperta di armi bianche orientali, in particolare del kris indonesiano e malese. Su questo tema ha pubblicato vari articoli e tre volumi specialistici. Si è altresì occupata delle maschere del teatro di Bali e dell’influenza del simbolismo indiano in Indonesia.

Bruno Gentili  è membro del Consiglio Direttivo del Centro di Cultura Italia-Asia, per il quale ha curato alcune mostre e conferenze   presso   musei   ed   istituzioni   culturali   italiane   ed europee. Ha condotto studi di Storia Economica, di Filosofia del   ‘900   e   di   Storia   dell’arte   italiana.   Già   consulente aziendale   ed   ex   dirigente   d’azienda   in   una   multinazionale, collezionista di antiche testimonianze di arte e di manufatti provenienti   da   diverse   aree   del   mondo   asiatico   e   africano; appassionato studioso delle culture del Sud Est asiatico e di alcune culture africane.

Area: 
Sud-est asiatico