Alberi sacri in India

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articolo di Paola Manfredi

Gli alberi in India sono stati oggetto di devozione sin da tempi molto remoti. Fra le testimonianze più antiche dei sigilli rinvenuti a Mohenjo-daro mostrano una figura inginocchiata davanti ad un albero di Ficus Religiosa dalle caratteristiche foglie fra i cui rami appare un’altra figura che è stata interpretata come uno spirito o una divinità. 

La sacralità degli alberi nella cultura indiana ha radici così profonde che è rimasta viva per millenni fino ai giorni nostri, come un Albero Cosmico perenne dalle molteplici ramificazioni simboliche. L'albero rappresenta il centro del mondo, il sostegno dell'universo, il collegamento tra il cielo, la terra e il misterioso mondo sotterraneo, simboleggia il percorso dell'ascesa spirituale e dell'esperienza mistica. La linfa dell’Albero Cosmico è l’energia essenziale alla vita nel mondo,  che garantisce la fertilità della natura e l’incessante ciclo di vita, morte e rinascita. 

Il concetto di Albero Cosmico si ritrova in innumerevoli culture e nonostante le variegate forme iconiche si individuano facilmente come alberi speciali, che trascendono la loro essenza botanica.

6- Albero della vita, kalamkari, seta. Collezione Paola Manfredi

L’Albero della Vita è una di queste icone, che pur nella molteplicità delle rappresentazioni, delle narrative e delle interpretazioni elaborate dalle diverse culture, mantiene un’ indubbia univocità. Se presso alcune culture il concetto dell’Albero della Vita conserva una dimensione sacrale o spirituale, presso altre è sopravvissuto principalmente come motivo decorativo nelle infinite espressioni dell'albero fiorito.

3- Albero della Vita, Scialle, seta- Assam State Museum. Foto di Paola Manfredi

In India l'icona dell'Albero della Vita appare raffigurata su una varietà di tessuti tradizionali, siano essi tessuti, stampati, dipinti, tinti o ricamati. Diverse regioni e contesti culturali lo hanno raffigurato interpretandolo in modo particolare, da accenni lineari e sintetici a forme più naturalistiche o simboliche . Così questo elemento figurativo è tessuto su sete dell'Assam, su scialli del Kashmir, dipinto e tinto su squisite tele antiche della costa di Coromandel e sui kalamkari contemporanei dal Kalahasti. 

5- Albero della Vita, kalamkari, cotone. Collezione Paola Manfredi

Nelle ricche e diverse tradizioni di ricamo, espressione della creatività femminile profondamente radicata in specifiche identità culturali e religiose, l’Albero della Vita è parte integrante del vocabolario pittorico sui phulkari del Punjab, nei ricami geometrici o figurativi del Sindh, del  Kutchh in Gujarat e del Rajasthan quali soof, pakkoh, shisha, aari, nei ricami applicati, nella tradizione kasuti del sud India, nelle raffigurazioni dei sujni del Bihar o dei kantha del Bengala … solo per citarne alcuni. Il concetto di Albero della Vita è stato declinato in infiniti modi, a testimonianza della profondità e della diffusione di questa icona e del suo significato.

4- Albero della vita, Gujarat. Collezione Paola Manfredi

Ciò che distingue l'Albero della Vita da un albero normale sono alcune caratteristiche che, insieme o separatamente, sono ad esso associate.
In queste icone, l'Albero è spesso fiancheggiato da due animali guardiani e cresce sulla sommità di un tumulo talvolta con le radici esposte. L'acqua, fonte di vita, raffigurata da un contenitore oppure simboleggiata da pesci è un’altra caratteristica spesso associata  e talvolta delle offerte ai piedi della pianta sottolineano la sua essenza soprannaturale e la sua appartenenza ad un paesaggio mitico.

 Il fattore unificante che giustifica le diverse icone sta proprio nei miti cosmogonici a cui attinge la creatività che li ha ispirati, anche quando la loro conoscenza è diventata inconsapevole[1]. Tali miti riguardano l'origine della vita sulla Terra, l'ordine dell'universo, costituiscono il quadro di riferimento per l’organizzazione della società e convalidano i sistemi di credenze, i valori e i simboli della tradizione di cui sono espressione.

E’ veramente difficile riassumere tutti i miti cosmogonici indiani in una storia lineare, breve e tuttavia completa, poiché, sebbene coerenti nella loro essenza, si espandono in innumerevoli direzioni e variazioni, proprio come i rami di un gigantesco albero cosmico.

Jivanvrksha: Albero della Vita, Kalpavrksha: Albero dei Desideri,  Ciravrksha: Albero degli stracci e gli alberi sacri: Parijata, Asvattha o Pippala, Jambu, Vata, Kadamba … sono solo alcuni tra i molti alberi di una foresta mitica sacra in cui è facile smarrirsi. 

All’inizio la Terra aveva la forma di una montagna che galleggiava sulle acque. "Si pensa che questa montagna primordiale sia stata il centro cosmico, che ha funzionato da chiodo o picchetto (kila) che mantiene la terra al suo posto impedendo che vada alla deriva"[2] , in alcune narrazioni gli dei avevano collocato quattro pietre ai quattro angoli dell’universo per migliorare la stabilità dell'ordine delle cose.

8- Ashon, Ricamo kantha, Collezione Paola Manfredi

Nei testi vedici si narra di come il dio Indra separò il cielo dalla terra con un palo cosmico, Skambha, a sostegno del cielo, permettendo così alla vita di proliferare sulla Terra. In altri testi si narra come l’albero cosmico cresca sul  Monte Meru la montagna posta al centro dell’universo: "Sia la montagna primordiale che l'albero primordiale svolgono questa funzione di kila: fissano le cose, stabiliscono l'ordine, formano un palcoscenico su cui tutti gli altri ruoli possono essere interpretati"[3]
 
Anche nel Mahabharata si parla di quattro isole disposte intorno al monte Meru, probabilmente le quattro pietre menzionate in precedenza. Ogni isola è una montagna su cui cresce un albero gigantesco, rispettivamente: un kadamba, un jambu, un pippala e un vata. “Questi alberi mitici sono spesso raffigurati come alberi dei desideri soprannaturali: non solo erano grandi e ombrosi, ma i loro fiori e frutti avevano qualità magiche come concedere l’eterna giovinezza alla semplice vista. Un tale albero viene a volte descritto come carico di gioielli e in grado di soddisfare qualsiasi desiderio che gli venga richiesto ... "[4]

7- Kantha, Collezione Paola Manfredi

Questo schema di geografia sacra definisce lo spazio all’interno del quale è possibile il vivere sociale e costituisce il fondamento del diagramma compositivo in gran parte dei tessuti tradizionali indiani che nei kantha del Bengala si esprime con una ricchezza figurativa davvero straordinaria.

I kantha[5] sono pezzi unici e costituiscono un panorama straordinario della creatività e maestria femminile bengalese, ma la costante compositiva è il motivo dell’Albero della Vita (Jibon briko), sia esso nella forma verticale che cresce sulla punta di un triangolo o che rifletta il diagramma cosmologico: il loto al centro e i quattro alberi sacri ai quattro angoli della composizione, o ancora nella forma stilizzata del kalka o, come viene chiamato in Occidente, del motivo paisley.  Su molti kantha gli alberi della vita posti ai quattro angoli sono diversi l’uno dall’altro e riflettono proprio le caratteristiche di ciascun albero sacro posto sulle montagne mitiche.

9- Bostani- Ricamo kantha, Collezione Zainul Abedin, Dhaka  

Il loto simbolo di manifestazione divina, che si ritrova  posizionato al centro è anch’esso collegato alla rappresentazione dell'Albero cosmico.  Secondo gli studiosi di arte e storia delle religioni, infatti,  esiste un legame semantico tra l'albero sacro, il polo sacrificale al centro dei rituali, ossia lo yupa, che è custode dell'ordine cosmico, e l'ombelico che è “il luogo di origine, il legame nutritivo tra la terra e la vita che cresce su di essa, il punto centrale in cui un regno irrompe nel successivo".[6]. Il loto che sboccia su un gambo simile al cordone ombelicale affonda le radici nell’ombelico dell'essere primordiale. "Sul loto sbocciato siedono Brahma, Vishnu o Krsna"[7]


  1. ^ Riferimento a quanto Stella Kramrisch definisce “Ignorance of knowledge” in: Journal Of The Indian Society of Oriental Art Vol.7. Calcutta,1939:142
  2. ^ Nugteren, A. Belief, bounty, and beauty: rituals around sacred trees in India. Leiden, 2005:29
  3. ^ Nugteren, A. 2005:30
  4. ^ Nugteren, A. 2005:36
  5. ^ Vedi l’articolo di Rosella Morelli Tessuti kantha bengalesi
  6. ^ Nugteren, A. 2005:31
  7. ^ Nugteren, A. 2005:31
Area: 
India
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