Astana nuova capitale del Kazakhstan: lo sviluppo repentino di una metropoli

Stampae-mailPDF

Astana è una città giovane, senza un passato lungo e glorioso se la paragoniamo ad esempio a Roma, Atene, Aleppo e Istanbul. E’ ancora più giovane come capitale del Kazakhstan, dal momento che ha preso il posto di Almaty nel 1997, esattamente venti anni fa. Ma in realtà alle spalle di Astana vi è un patrimonio che possiamo definire “antico” dal momento che la città affonda le sue radici in millenni e secoli di eventi storici e letterari, di commerci e rapporti economici, di creazioni artistiche e innovazioni tecnologiche. Astana è l’ultima creazione della “civiltà delle steppe dell’Eurasia”. 
Attualmente è una metropoli con oltre un milione di abitanti ed è divenuta uno dei centri amministrativi, commerciali, educativo-culturali, sportivi e industriali più innovativi dell’Asia centrale. Contraddistinta da policentrismo e da architetture originali, insolite e complesse, Astana è stata concepita con uno sguardo sia verso il futuro sia verso il rispetto delle quattro stagioni dell’anno, rispettandone i mutevoli ritmi. L’integrazione di urbano e rurale, uomo e natura, Oriente e Occidente sono fermi caposaldi in tutti i piani di sviluppo sociali e urbanistici della capitale e derivano dalla “filosofia della simbiosi” dell’architetto K. Kurokawa. Nello stesso tempo, Astana è una città contraddistinta da una forte attenzione nei confronti dei temi della sostenibilità ambientale, della salute pubblica e del riutilizzo delle energie che sono stati alcuni dei main topics di EXPO 2017. La città in questo modo raggiunge l’obiettivo del Presidente N.A. Nazarbaev di dare forma concreta all’identità socio-culturale del popolo kazakho costruendo la Capitale (questo infatti è il significato del termine in kazakho), la prima capitale stanziale di un popolo che per tradizione ed economia è sempre stato stato nomade.

 

Gian Luca Bonora - nato a Ferrara nel 1971 e laureatosi all'Università di Bologna con una tesi in Paletnologia, ha difeso la tesi di dottorato all'Università di Napoli “L'Orientale” analizzando il vocabolario archeologico delle prime comunità di agricoltori e allevatori del Baluchistan preistorico. Dopo aver insegnato al Dipartimento di Archeologia dell'Università di Bologna, si è trasferito ad Astana, in Kazakhstan, dove per circa quattro anni ha tenuto in lingua inglese e russa corsi di archeologia e antropologia per i dottorandi e gli studenti della Laurea Magistrale del Dipartimento di Archeologia ed Etnologia dell'Università Nazionale Euroasiatica “L.N. Gumilev” di Astana (Kazakhstan). Fin da studente è stato membro di numerose Missioni Archeologiche dell'IsMEO, dell'IsIAO e dell'Università di Bologna che hanno operato in Asia e in Arabia, mentre dal 2007 è Direttore della Missione Archeologica Italiana in Kazakhstan, per conto del Ministero degli Affari Esteri. E' autore di più di cinquanta pubblicazioni in lingua italiana, inglese e russa. L'ultimo libro da lui scritto e pubblicato è un dizionario multilingue dei termini archeologici (in kazakho, russo, inglese e italiano). 

Scarica il programma del ciclo in pdf (264 KB)

  

Data: 
Venerdì, 20. Aprile 2018 - 18:00
Sede: 
Casa della Cultura – Via Borgogna 3, Milano MM1 San Babila
Ciclo: 
Asia che cambia
Relatori: 
Gian Luca Bonora
Area: 
Asia centrale